STRATEGIA DI MARKETING PER CENTRO FITNESS: guida step by step – caso di successo

STRATEGIA DI MARKETING PER CENTRO FITNESS: guida step by step – caso di successo

Sarò sincero: prima di scrivere questo articolo ci ho pensato e ripensato.

Di una cosa sono certo: quando faccio le cose, le faccio come si deve.
Scrivo pochi blog post all’anno, ma quelli che faccio uscire devono essere delle vere e proprie guide per gli imprenditori fitness italiani.

E mentre univo i puntini ed organizzavo le idee per far uscire questo articolo, mi sono sincerato contenesse tutte, ma proprio tutte le informazioni utili per capire come costruire realmente un progetto di fitness marketing in Italia oggi.

E per farlo, quale occasione migliore se non un recente caso di successo da noi realizzato?
Quindi, eccoci qua.

Senza dilungarmi ulteriormente e senza raccontarti la storia della mia vita, facciamo una fotografia della situazione:

Siamo in un centro fitness in Lombardia, poco distante da Milano.
Paesino di qualche migliaio di abitanti, l’attività local con il più classico degli obiettivi: ottenere nuovi clienti.

Ti ci ritrovi, vero?
Se hai un’attività fitness, che tu sia un personal trainer o che tu abbia un centro fitness o un box CrossFit, lo sai meglio di me come stanno le cose:

No clienti = No party

Senza clienti non c’è cassa, senza cassa non si può investire nella crescita e nell’operatività della tua azienda.

Quindi, l’obiettivo sin dalle prime call conoscitive è stato chiaro.
Ma…come raggiungerlo?

Ora…
Il 90% degli “esperti di marketing” avrebbe preso la palla al balzo, avrebbe lanciato campagne e campagne su Facebook con la più scontata delle grafiche e avrebbe aspettato, incrociando le dita e pensando: “se mi vedono millemila persone, vuoi che qualcuno interessato non lo becco?”

E, probabilmente, è quello che hai fatto anche tu.
Se la risposta è si non ti preoccupare, non è colpa tua. È cosa comune quella di pensare che con pochi eurini si possano ottenere centinaia di clienti.
Come ho detto, anche “professionisti” del settore lo pensano. Purtroppo.
Quello che devi fare è continuare a leggere questo post, perché arrivato in fondo all’articolo capirai che si, le campagne sui social (e non solo) le devi fare (investendo adeguatamente), ma non prima di aver individuato punti chiave ed effettuato azioni preventive non meno importanti per ottenere risultati di successo.

Se poi vuoi approfondire gli argomenti che tratteremo in questo articolo, puoi unirti a noi nel nostro gruppo Facebook Privato (in cui ogni giorno dispensiamo lezioni gratuite sul Digital Marketing per il fitness) e fare tutte le domande che vuoi:

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Pronto? Cominciamo.

STEP 1
IL PUNTO DI PARTENZA

Posto l’obiettivo (ottenere clienti), siamo partiti, controintuitivamente, da chi si allenava già nella struttura.
Il centro è stato bombardato di domande dal nostro team, richiedendo il numero totale di iscritti, fascia di prezzo, servizi erogati, servizi maggiormente richiesti e azioni di marketing attualmente in essere.

Dopodiché, ci siamo rivolti alle persone stesse all’interno del centro effettuando un brevissimo sondaggio (durata per la compilazione tramite piattaforma online: 45 secondi cronometrati).

Il sondaggio serviva a sapere:

– Età media delle persone
– Sesso prevalente
– Obiettivi dell’allenamento
– Numero allenamenti a settimana
– Professione
– Nucleo famigliare
– Reddito
– Capacità di spesa
– Hobby e passioni

…e tante altre domande che sicuramente a primo impatto reputerai inutili.
Nella realtà dei fatti invece ci ha fatto capire chi era l’interlocutore con cui avevamo a che fare, quali fossero i suoi obiettivi e quali fossero le principali attività svolte.

Queste due azioni ci hanno permesso di avere un’impeccabile fotografia del contesto con cui, di lì a poco, ci saremmo misurati.

Perché è importante questo passaggio:
Fare campagne e qualsiasi azione pubblicitaria basandosi sui propri sentori e le proprie idee senza una reale validazione delle stesse, è pressochè una perdita di tempo e denaro.
Ti garantisco che fare alle persone le domande giuste richiede poco impegno, ma un immenso beneficio:
ti permette di capire cose che le tue supposizioni e percezioni non ti potranno mai aiutare a capire.
Avere chiaro chi hai davanti ti permette inoltre di capire cosa va e cosa non va, aiutandoti a migliorare criticità e a concentrarti sul “piatto forte” quando andrai là fuori per acquisire nuovi clienti.

STEP 2
L’OFFERTA

La survey ai clienti ci ha permesso così di delineare un “pubblico simile”, ossia persone che avrebbero avuto lo stesso grado di interesse a venire a contatto con l’attività fitness in questione.
Ma non solo, ci ha permesso di capire i principali servizi scelti dalle persone e gli obiettivi delle stesse (che, per la cronaca, erano legati al perdere qualche chiletto e far riaffiorare qualche muscoletto, il più classico degli obiettivi insomma).

Definito il patto forte, non ci rimaneva che costruire un MVP per attirare i potenziali clienti.

Ma…che cos’è un MVP?

mvp fitness

È il minimum valuable product, ossia quella “porzione” di prodotto che ti permette di dare un assaggio al cliente, di fargli capire nel pratico cosa aspettarsi senza richiedere uno sforzo economico importante.

Perché è importante l’MVP: questo passaggio ti permette di abbassare le barriere all’entrata con il potenziale cliente.
Le persone oggi sono costantemente bersagliate da messaggi pubblicitari, nella loro città hanno decine di opportunità diverse per allenarsi e tu sei solo una delle dieci opportunità.
Creare in entrata la possibilità di effettuare una prova senza grandi vincoli (chiaramente selezionando un pubblico qualificato, senza perciò riempirsi di piantagrane), permette di acquisire la percezione dell’allenamento, aiutando così la persona a decidere.

Non solo.
Venendo a contatto con la tua attività la persona può misurare la tua professionalità, il clima che respira, l’ambiente che si crea durante gli allenamenti.

Questo aiuta infinitamente a prendere una decisione, che sarà senz’altro positiva se non deluderai le aspettative.

Quale può essere un buon MVP?
Dipende. Da cosa?
– Dal servizio che offri e dal suo costo finale
– Da quanto è importante per te acquisire un costante flusso di persone
– Dal valore che vuoi trasmettere

Esempio pratico:
– Un MVP può essere una semplicissima prova gratuita di un’ora, al termine della quale richiedere l’iscrizione.
– Un’altra versione può essere un Trial di 3 allenamenti programmati.
– Un’ultima può essere una prova a pagamento (da scontare su un’eventuale iscrizione successiva).

Gli esempi possono essere molteplici, e puoi testare diverse varianti, in relazione a quanto detto sopra e in base al valore dell’MVP stesso (un mese allenamento gratis no, quello è troppo, per intenderci).

Quale MVP abbiamo usato noi?
L’opzione 3.
Una prova a fronte di un piccolo pagamento (12€) che ci ha permesso di qualificare le persone all’entrata e risparmiare i piantagrane.
Questo ci ha permesso si di avere sicuramente qualche prova in meno, ma al contempo ci ha permesso di aumentare il tasso di conversione, ossia la % di persone che si sono iscritte.

Con questo, non intendo dirti che questa è la soluzione perfetta anche per te.
Come ho già detto, always testing Tradotto…testa e decidi.
Solo allora puoi trarre le tue conclusioni.

Quindi, ricapitolando per non perderci:

– Abbiamo interpellato gli attuali clienti
– Abbiamo definito il target di riferimento
– Abbiamo definito l’offerta di entrata per acquisirli

Ci siamo? Bene, proseguiamo.

STEP 3: IL LANCIO

Abbiamo l’offerta di entrata. Ora dobbiamo pensare a come veicolarla e a come ottenere prove (e di conseguenza iscritti).
E qui, viene il divertimento.
E qui, viene la domanda che tutti si pongono (e al 99% anche tu ti sei posto): come fare per ottenere queste benedette prove?

Se vuoi ottenere prove e iscritti al famoso MVP hai 3 possibilità (non che devi scegliere, devi lavorare su tutti e 3 i fronti).

– Referral: trasforma i tuoi clienti in tuoi promoter
– Offerta di rientro. I tuoi ex clienti possono rientrare, ci hai mai pensato?
– Campagne di acquisizione esterni (prettamente online, almeno secondo i nostri principi aziendali).

AZIONE 1: REFERRAL
Ho una domanda: i tuoi clienti, quanto sono felici di essere tuoi clienti?
Se la risposta è “così così”, hai un problema. E devi risolverlo
Se la risposta è “mi amano alla follia” hai una risorsa. E devi sfruttarla.

Se hai clienti che si sentono parte di una community, che percepiscono un senso di appartenenza e amano l’ambiente in cui si trovano, ti garantisco una cosa:
saranno ben contenti di sbandierare ai 4 venti quanto siano contenti di allenarsi con te e da te.

E allora…perché non sfruttare questa opportunità?
Ti basta fare una cosa: metterli nella condizione di essere tuoi promoter.

Come fare? Semplice:
consegna loro un coupon (in cartoncino, non in carta straccia, e con una bella grafica, non fatta con paint).
Nel coupon indica la sua validità come prova (gratuita o a fronte di un piccolo pagamento, a tua discrezione come abbiamo detto) e consegnalo ai tuoi clienti personalmente.
Specifica l’esclusività del coupon e di come le prove siano limitate, è importante aumentarne il valore percepito, o rischierai che i coupon finiscano nel bidone.

COME ABBIAMO AGITO NOI:

1) Abbiamo individuato i 2 trainer più carismatici per consegnare i coupon. Le persone ascoltano e si fidano di chi ritengono più empatico e solare.
2) Ai trainer abbiamo indicato esattamente cosa, come e quando proporre. Creare un automatismo nelle parole da dire ci ha permesso di limitare l’errore nella comunicazione ed evitare qualsiasi componente di rischio.
3) Abbiamo selezionato 150 iscritti circa, consegnando una media di 2 coupon a persona. Quindi circa 300 coupon consegnati.
4) Dei 300 coupon (contenenti ovviamente i contatti per la prenotazione), ne sono rientrati 38. Non tantissimi, vero. Ma tutti paganti. E…il bello ti assicuro che deve ancora venire
5) Le 38 persone hanno effettuato delle mini class di prova in cui hanno effettuato un allenamento che fosse la sintesi del percorso che si sarebbero apprestate a seguire, ovviamente rapportato alle loro capacità e alla loro accessibilità. Il target di riferimento, come detto, ha obiettivi “umani”. E vuole divertirsi, staccare la spina dalla giornata lavorativa. Perciò, nulla di estremamente faticoso e inaccessibile.

AZIONE 2: OFFERTA DI RIENTRO

Come in ogni attività che si rispetti, ci sono persone che vuoi per un motivo, vuoi per l’altro, ci mollano.
In molti casi non è colpa nostra.
Impegni di lavoro, figli che nascono, compagnie che cambiano.
La tua attività fitness sai meglio di me come sia complice di dinamiche che fanno parte della sfera privata.
In altri casi, semplicemente, hanno trovato un’alternativa più in linea con le loro esigenze.
Ma nessun problema, d’altronde non possiamo piacere a tutti.

In entrambi i casi, ad ogni modo, è opportuno tornare a bussare in modo molto amichevole.

Nel caso 1, l’idea è quella di farsi sentire con un messaggio, o meglio ancora con una chiamata, per sapere prima come sta l’ex cliente, poi valutare se ha piacere di fare un allenamento di rientro.

Nel caso 2 le cose si fanno più critiche, ma tentar non nuoce: nel contattare non dovrai sembrare un Giorgio Mastrota 2.0 vendendo e proponendo, ma dovrai chiedere aiuto.
No, non sono impazzito, lascia che ti spieghi.

Parti chiedendo scusa per la tua telefonata improvvisa (ricorda che stai interrompendo una persona che sta facendo altro), e spiega come tu stia ricontattando gli ex clienti per sapere proprio perché sono diventati ex.
Racconta loro che la tua attività vuole crescere e migliorare, specie laddove ha probabilmente peccato in qualcosa. E da qui la natura della chiamata: chiedere cosa è andato storto. Non ti vergognare e non aver paura. Devi sapere che quando “ti metti a nudo” mostrando il fianco e le debolezze, le persone abbassano automaticamente la guardia.
Stanne certo: le persone ti risponderanno e ti aiuteranno (a meno che tu non stia chiamando in un momento decisamente fuori luogo).
Ecco, hai ristabilito un contatto.
Ed è qui che puoi inserirti e proporre (timidamente) un’offerta di rientro.
Ricorda: sono ex clienti, perciò non essere troppo aggressivo.

COME ABBIAMO AGITO NOI:

A fronte delle domande fatte all’attività in principio, abbiamo preferito concentrarci solo ed esclusivamente sulla prima fascia, gli ex clienti che hanno mollato causa forza maggiore.

L’attività in questione aveva già un discreto storico (5 anni). Nell’evolversi ha perso per strada “lo zoccolo duro” che aveva cominciato, esattamente per i motivi indicati sopra.

Un messaggino amichevole ha ripristinato la connessione. Da lì, proporre un allenamento di rientro è stato semplice…ed efficace.
Ma per i risultati, come avrai ormai intuito, dovrai aspettare la fine dell’articolo .

AZIONE 3: CAMPAGNE DI ACQUISIZIONE ESTERNI

Qui è dove il 90% delle attività si lancia immediatamente, tralasciando le prime due azioni.
Errore clamoroso, come i dati ti suggeriranno…a fine articolo.

Ma senza soffermarci troppo, entriamo nel vivo.

Allora, devi sapere una cosa: un’attività local, a differenza di un’attività che lavora su scala nazionale o internazionale, ha un’opportunità grandiosa: innescare un passaparola potentissimo.
E i Social Network, per innescare questo passaparola sono lo strumento perfetto.

Pensaci un attimo:
Le persone a livello locale si conoscono.
E conoscono la tua attività. Se non direttamente, per vie traverse.

Se hai una buona brand reputation (se non sei sputtanato, per dirla con un francesismo), fare campagne sui Social è una panacea incredibile.

Non voglio dispensare troppo entusiasmo però, ricorda una cosa:
a scanso di equivoci e smentendo quelle figure di venditori improvvisati che vogliono propinarti campagne a caso, voglio dirti una cosa che mi auguro copia-incollerai e ti appenderai in ogni dove. Perché è davvero importante:
Qualsiasi campagna Social amplifica quello che sei offline.

Perciò:
– Hai una buona Brand reputation? Sui Social raccoglierai frutti clamorosi.
– Devi costruire una Brand reputation perché sei nuovo sul mercato? Comincia esponendoti al massimo e con professionalità (sarebbe un argomento su cui scrivere papiri, magari lo teniamo buono per il prossimo articolo).
– Hai una Brand reputation scadente? La tua attività ha un problema, non sono le campagne Instagram e Facebook la soluzione ai tuoi problemi. Dovrai fare almeno due passi indietro, e rivedere non poche cose. E anche di questo, ne parleremo prossimamente.

Fatta questa infinita e doverosa premessa che sapeva un po’ di paturnia (un po’ come la mamma che ti dice “mettiti il giacchetto, fuori è freddo e ti ammali”), andiamo avanti.

Andiamo con la seconda grande domanda che ti sei sicuramente posto:
Come fare per creare una campagna social efficace per un’attività fitness?

E anche qui, prepara carta e penna perché otterrai concetti estremamente importanti.

Passo indietro: a livello locale le persone si conoscono e ti conoscono, ricordi?
E allora sfruttiamo la cosa.
Come? Esponendoti ed esponendo le P E R S O N E del tuo centro, dai clienti ai membri del tuo team.

Si, le persone. Perché sui Social siamo persone che comunicano a persone, non dimenticarlo mai.

Una comunicazione da individuo a individuo è autentica, è empatica. Insomma, performa!

Quindi, in virtù di questo, licenzia il grafico della tua ultima promo con foto presa da internet, fai sparire qualsiasi contenuto che non mostri la tua attività e le persone al suo interno e fai vedere chi c’è e cosa fa.
Sfodera quello smartphone che ostenti con gli amici per la sua fotocamera da miliardi di pixel che neanche la NASA e comincia a scattare foto e a girare video.

Ah già, i video!

Domanda: quante persone autorevoli segui sui social? Perché le segui? Come sei venuto a contatto con loro?
Ti assicuro che nel 99% dei casi ti “affezioni” ad una figura sui Social grazie ai suoi video.

Il video è lo spartiacque perfetto: screma chi ti ama da chi ti odia.
Permette alle persone di capire se sei affidabile, ti aiuta ad esprimere il tuo entusiasmo e la tua energia.

E questo è perfetto per la tua attività.

Trasmettere energia è il primo passo per costruire una relazione che dall’online si trasforma in una visita al tuo centro.

Perciò, al diavolo la timidezza, carica lo smartphone e fai video, tanti video.
O in alternativa, falli fare ai membri del tuo team che si sono rivelate figure di riferimento della tua attività.

L’obiettivo è questo: esporre le figure che le persone si ritroveranno una volta approdate al tuo centro.

Non ti nascondo che non è la prima volta che sento in un’attività parole del tipo “Ehi ma tu sei quello che ho visto mille volte su Instagram, adoro i tuoi consigli, continua così!”.

Dietro questo “continua così” si nasconde un supporto, un’ammirazione.
Trasformare tutto ciò in un abbonamento, non è un passaggio così distante. Credimi.

Serve costanza, perseveranza e tante cose da dire.
Se hai competenze, esprimile.
Se hai consigli, dispensali.
Le persone apprezzeranno.

Sulla base di questo, andiamo a scoprire…

COME ABBIAMO AGITO NOI:

Abbiamo individuato la figura che per noi rappresentava l’attività al meglio: un trainer solare, energico e con un’ottima capacità comunicativa.
Una bella presenza che rispecchiava perfettamente non solo il centro, ma anche il modello di fisico cui le persone avrebbero ambito.

– Abbiamo realizzato 3 video da 1 minuto circa ciascuno contenenti consigli, idee e spunti per un corretto stile di vita, una sana alimentazione e l’importanza dell’allenamento nella routine quotidiana.
– Abbiamo lanciato i video attraverso campagne su Facebook e Instagram, selezionando con attenzione l’audience di riferimento che volevamo colpire: persone dai 24 ai 48 anni residenti in un raggio di 9 km massimo (questa la distanza massima che le persone sarebbero state disposte a compiere per raggiungere il centro).
– Le persone che hanno visualizzato il video per almeno il 50% (quindi 30 secondi), sono state “targettizzate” da Facebook. Cosa significa? Facebook permette di creare pubblici personalizzati, ossia selezionare le persone che hanno compiuto una determinata azione nei nostri confronti. Vi sono numerose opzioni, quella che abbiamo scelto noi appunto è quella di selezionare chi aveva visto il 50% di almeno un video.
– A queste persone selezionate abbiamo fatto vedere un secondo annuncio, in cui veniva proposta la possibilità di prenotare una prova. Il messaggio descriveva perfettamente non solo cosa avrebbe compreso la prova, ma anche e soprattutto i benefici derivanti da essa. L’inserzione rimandava a Messenger, dove le persone avrebbero avuto la possibilità di inviare un messaggio. In alternativa, il copy dell’inserzione conteneva sia numero di telefono che indirizzo del centro. Questo per accontentare chi preferisce interagire via Messenger, chi preferisce chiamare con i suoi tempi e chi avrebbe preferito fare un salto di persona.
– Successivamente, per andare a colpire ancora più nel profondo, è stato realizzato un terzo messaggio diretto alle persone che avevano visto anche la seconda inserzione (senza però prenotare), in cui venivano mostrate le testimonianze di clienti soddisfatti e casi di successo particolarmente di ispirazione.

In questo modo il target di riferimento è stato colpito per intero, senza perdere nessuno per strada, e senza che questo portasse a mostrare le inserzioni a persone non in linea con gli obiettivi iniziali.

Questa azione ci ha permesso di costruirci un vantaggio: stabilire un percorso per l’utente online. E questo, è il principale elemento che separa una campagna di successo da una che brucia soldi.

– Oggi ti conosco tramite un video
– Domani ti scopro con un altro video
– Dopo due giorni apprendo di aver la possibilità di allenarmi nel tuo centro tramite un terzo messaggio
– Dopo una settimana ipotizzo di potermi allenare con te in quanto mi riconosco nelle persone che hanno ottenuto risultati insieme a te.
– …e alla fine, mi decido!

Le TRE differenze rispetto ad una normalissima e banalissima campagna online:

– Addio grafiche, parla alle persone in modo diretto ed autentico.
– Un messaggio non basta per decidere e scegliere. Serve costruire una comunicazione, convincente e duratura.
– Non sparare nel mucchio, centra una tipologia di persona e portala a casa.

IN CONCLUSIONE…

Che bello il Marketing fatto così, non credi?
Pensare, analizzare, valutare, domandare…e solo alla fine agire!

Questo è il vero tassello di successo: saper ascoltare, analizzare e prendere decisioni sulla base dei numeri.
Questo è il marketing che anche la tua attività fitness deve implementare.
Questo è il metodo che adottiamo noi, ogni giorno. Ed è il metodo che insegniamo in aula ad imprenditori fitness come te.

…pensavi mi fossi dimenticato dei risultati, non è vero?
Ti ho voluto tenere sulle spine fino alla fine, lo ammetto. E finalmente, eccoci alla resa dei conti.

AZIONE 1: REFERRAL
– 38 persone prenotate (a fronte dei 300 coupon consegnati)
– 29 iscritti (piano minimo: mensile). Un 80% di tasso di conversione. Dato altissimo, derivato dalla barriera all’entrata della prova a pagamento.

FATTURATO:
456,00€ per le prove
4350,00€ per le iscrizioni (spesa media 150,00€)

SPESE SOSTENUTE:
250,00€ tra grafica e stampa del materiale

AZIONE 2: RECUPERO EX CLIENTI
– 4 iscritti recuperati (non venivano da circa 3 anni) attuando il piano indicato sopra

FATTURATO:
650,00€ circa (spesa media 150,00€. Nessuna prova, si sono direttamente iscritte conoscendo già l’ambiente e il programma).

SPESE SOSTENUTE:
…il tempo di una quarantina di telefonate/messaggi

AZIONE 3: CAMPAGNE FACEBOOK/INSTAGRAM

– 78 persone prenotate (costo di acquisizione cliente 15€ a persona)
– 59 iscritti (piano mensile). Tasso di conversione del 75%. Piuttosto alto, sintomo del fatto che la barriera all’entrata della prova a pagamento si è rivelata una scelta giusta.

FATTURATO:
936,00€ per le prove
8.850,00€ per le iscrizioni (spesa media 150,00€)

SPESE SOSTENUTE:
1.200,00€ circa (20,00€ giornalieri tra Facebook e Instagram)

I dati che ti interessano:

– FINESTRA TEMPORALE PER LE 3 AZIONI DI MARKETING: 60 GIORNI
– FATTURATO TOTALE: 14.702€
– SPESE TOTALI: 1.450,00€
– PROFITTO: 13.252,00€

LE 3 CONCLUSIONI CHE TI PORTI A CASA CON QUESTO ARTICOLO:

– Senza analizzare, senza fare le domande giuste, senza conoscere il pubblico di partenza, non solo lasci soldi sul piatto, ma ne bruci a vagonate.
– Facebook e Instagram sono alleati eccezionali, se li sai usare e se sai realizzare una strategia idonea e ragionata.
– Le persone si fidano delle persone, se queste hanno dato modo di essere credibili (vedi i video, vedi le chiamate agli ex clienti, vedi i referral).

Cosa penso io:
Quando ci imbattiamo in situazioni simili, in cui si respira voglia di mettersi in gioco e mettere la freccia per il sorpasso alla faccia della staticità delle azioni pubblicitarie che praticamente ogni centro fitness si ritrova a vivere in Italia, è per noi un grande stimolo.
Il mercato del fitness può ancora crescere tanto, con gli strumenti giusti e con le giuste linee guida.
In questo senso sento una certa di responsabilità verso la nicchia degli imprenditori fitness, che conosco, ho aiutato e di cui sono amico (ho lavorato come trainer, ho collaborato con oltre 30 attività in tutta Italia e se non sono in ufficio sono ad allenarmi).
Una responsabilità che mi porta ad aiutare gli imprenditori fitness ad aprire gli occhi e a scoprire tutte le opportunità che oggi hai anche tu sul piatto.
Nella fattispecie, il digital marketing nel mondo fitness italiano è un’opportunità davvero poco esplorata.
Utilizzare al meglio i propri canali social, realizzare contenuti che coinvolgano, pianificare campagne che convertano è alla portata di tutti. Basta volerlo.

È per questo che in questo articolo voglio lasciarti con un regalo.
Pochi mesi fa abbiamo lanciato il primo Gruppo Facebook sul Digital Marketing per il mondo fitness.
Un gruppo (gratuito) in cui dispensiamo lezioni, live con ospiti speciali, e soprattutto rispondiamo a tutte, dico tutte le domande degli iscritti per aiutare le attività fitness italiane.

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In conclusione, con questo caso studio spero di averti aperto gli occhi, ed averti fatto comprendere le mille opportunità per incrementare la crescita della tua attività.

Se hai domande o curiosità, sentiti libero di contattarmi:
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Un abbraccio
Alberto