Vendere Allenamenti Online – cosa attira clienti sui Social Network

Vendere Allenamenti Online – cosa attira clienti sui Social Network

Vendere Allenamenti Online – cosa attira clienti sui Social Network

 

 

Tutti vogliono vendere allenamenti online.

 

Tutti quanti, chiaramente, hanno ben chiara qual è l’importanza che i proprio canali online rivestono all’interno di una strategia che li porta a vedere i proprio allenamenti…

 

Tuttavia…

 

Pochi, ancora, non sanno quali sono le dinamiche.

 

Qual è la fotografia d’insieme del nostro contesto storico e soprattutto…

 

Quali sono gli errori assolutamente da Evitare.

 

Questo post serve proprio a questo, e grazie ad esso posso rispondere alla ricorrente domanda che settimanalmente mi viene fatta…

 

Che è appunto…

 

Qual è la strategia più adatta, che devo utilizzare, per vendere i miei allenamenti online?

 

Preparati, perché ne vedremo veramente delle belle!

 

Pronto?

 

Iniziamo subito andando diretti verso il centro del discorso.

 

Per poter cominciare ad attirare clienti sui Social Network, devi avere un fotografia chiara del nostro contesto storico e dello scenario in cui stiamo andando a lavorare.

 

E ancora più importante, devi avere chiaro il tuo interlocutore.

 

Il tuo interlocutore, al di là della tipologia di persona a cui tu ti stai andando a rivolgere, ha un grosso problema…

 

Gli manca l’ATTENZIONE.

 

Le persone, oggi, hanno una soglia di attenzione sempre più bassa.

Ogni anno, secondo recenti studi, hanno dimostrato che i livelli di attenzione si stanno abbassando considerevolmente, mediamente di soli 8 secondi!

 

Mediamente inferiore all’attenzione di un pesce rosso!

 

Assurdo vero?

 

Questo è un grosso problema.

 

Soprattutto, se dal tuo punto di vista, hai la necessità di ottenere una grossa attenzione su di te.

 

Perché magari condividi dei concetti anche di tipo tecnico, difficili, non per tutti…

Dove chiaramente se una persona non è connessa con la testa, fa fatica poi a capire.

 

Però.

 

Al di là di questo, dev’essere fondamentale per te abbracciare questo concetto.

Qualsiasi sia il tuo obiettivo, il tema che vuoi andare a toccare, devi sempre tenere a mente questo:

 

Nei primi 8 secondi tu ti giochi il tutto e per tutto.

Nei primi 8 secondi la persone decide se continuare a seguirti o saltare il tuo contenuto.

 

Quindi il primo concetto, in assoluto il più importante, è che in quei 8 secondi tu ti giochi il successo o l’insuccesso del tuo contenuto.

 

Come fare?

 

Cerca sempre d’inserire un elemento che attiri l’attenzione, che porti alta l’aspettativa della persona e che consenta alla persona di mantenere il focus su ciò che tu stai facendo.

 

Per quanto questo coniglio possa essere fondamentale, ti consiglio prima di creare qualsiasi contenuto, di fare questa introduzione nella maniera più efficace e performante possibile…

 

Cerchiamo anche di dare una spiegazione, del perché la soglia di attenzione è sempre più bassa.

 

Se ci pensi, tutto questo è abbastanza consequenziale ed inevitabile…

 

Perché?

Siamo una società costantemente bersagliata dalle notifiche, dalla messaggistica istantanea, piuttosto che dai Social Network…

 

Tutti questi elementi insieme che ha la persona, mediamente per più di due ore al giorno, tra le mani…

 

Portano quest’ultima ad avere una soglia di attenzione molto bassa.

 

Ecco perché, nel momento in cui riesci ad attirare l’attenzione di qualcuno in maniera importante e performante…

 

Hai già fatto un grandissimo passo in avanti rispetto alla concorrenza.

 

Ecco come, negli ultimi tempi, piattaforme come ad esempio Tik Tok o i Reels di Instagram, hanno preso così tanto piede.

 

Perché?

 

  • Sono semplici

 

  • Sono veloci

 

  • Sono d’intrattenimento 

 

 

A proposito di quest’ultimo aspetto…

 

Sappi che le persone quando vanno sui Social cercano proprio questo: L’intrattenimento.

 

Per distrarsi, per ingannare il tempo.

 

Ed è proprio per questo che devi assolutamente tenere conto di questi aspetti.

 

ORA.

 

Se sei un divulgatore, se hai concetti tecnici importanti da dispensare…

 

Non ti sto dicendo di diventare un cabarettista da palco, chiaramente. 

 

Però per quanto possono essere complessi i tuoi contenuti, per quanto possono essere dal punto di vista tecnico anche molto molto ben preparati… 

 

Il mio consiglio è sempre di aggiungere una componente che porti l’utente ad essere intrattenuto, ad essere trascinato e accompagnato in ciò che vuoi dire. 

 

Se sei tra quelli che in questo momento ha dei concetti molto tecnici da divulgare…

 

Sorge un altro problema

 

Cioè, che stai correndo un grosso rischio dal punto di vista della comprensione. 

 

Ti spiego questo… 

 

Mediamente le persone, quando si parla concetti tecnici non riescono a capire ciò che stai dicendo. 

 

Quindi se usi termini troppo complessi, troppo articolati, troppo di settore… 

La stragrande maggioranza di persone non riuscirà a capire ciò che stai dicendo. 

 

Semplicemente perché non ne ha le competenze, non ha il tuo background, non ha la tua experience. 

 

Quindi non potrà seguirti nei ragionamenti. 

 

Se il tuo obiettivo è quello di raggiungere l’utente medio…

 

Il mio consiglio è di usare parole semplici, parole che possa capire il tuo target, parole grazie al quale tu potrai parlare la lingua del tuo interlocutore. 

 

Parlando la lingua del tuo interlocutore lui capirà, si avvicinerà a te e quindi andrai a creare quella tipologia di rapporto che porta una persona a valutare anche un acquisto.

 

Ovviamente, se continui a dispensare concetti attraverso parole troppo complicate perché nel tuo settore si è sempre fatto così, vedi i tuoi competitor fare lo stesso…

 

E hai paura di abbassare il livello qualitativo andando a utilizzare termini molto semplici, sappi che stai sbagliando completamente! 

 

Perché? 

 

Il tuo interlocutore non è il tuo competitor o altre figure del tuo settore.

 

Se i tuoi contenuti non piacciono a loro, per come la vedo io, questa è una cosa più che positiva.

 

Significa che ti stai avvicinando per contro invece a un target di persone più accessibile, soprattutto mediamente più spendibile come cliente e quindi che hanno molta più probabilità di diventare clienti.

 

Se andrai a perdere terreno nei confronti dei tuoi addetti ai lavori, nei confronti di altri addetti ai lavori…

Fregatene altamente, da un punto di vista del business, ripeto, perché stai andando invece ad acquisire il terreno verso il tuo cliente. 

 

Parla la sua lingua, fai capire lui di che cosa stai parlando, avvicinalo a te, parla di problemi e fornisci soluzioni…

 

E ti garantisco che nel lungo periodo tutto questo gioverà alla tua economia.

 

Quando vai a creare una qualsiasi tipologia di contenuto, lo devi fare in funzione di un obiettivo.

 

Condividere per il gusto di far vedere che le cose le sai, per far vedere che hai capacità, che hai competenza….

 

Non è sufficiente.

 

Una tipologia di contenuto in qualsiasi ambito, per quanti temi possa trattare, deve sempre e comunque avere un obiettivo finale. 

 

  • Qual è l’obiettivo della tua pubblicazione, del tuo articolo di blog, del tuo video?

 

  • Qual è il suo singolo obiettivo?

 

Una volta che ti è chiaro, devi costruire tutto quanto quello che è contenuto, in funzione e in relazione appunto di questo obiettivo.

 

Questo contenuto dovrà essere facile, accessibile, dovrà essere quindi pertinente con quello che è, appunto, il gol che tu vuoi ottenere. 

 

Per quanto questa cosa possa essere scontata… È logica.

 

Se ci pensiamo, io non vedo tante figure che applicano questo.

 

Il che non vuol dire che creare un contenuto di vendita, un contenuto che sia solamente prettamente tipo:

“Ehi! Ciao! Questo è il  mio servizio, compralo perché costa così”…

 

Non sto dicendo questo, anzi, lungi da me dire questo.. 

 

Ma, quello che devi andare a creare sono contenuti che abbiano una soluzione ad un problema, siano semplici, siano d’intrattenimento e che abbiano un una Call To Action finale, coerente con quello che hai detto. 

 

Qualsiasi cosa che crei, devi  sempre mantenere questa struttura, questo esoscheletro qui. 

 

Andando avanti nel tempo, quando questo processo che si fa sempre più automatico, per te e si fa sempre più spontaneo…

 

I risultati non tarderanno ad arrivare!

 

E di questo concetto qui, ne abbiamo di recente parlato anche in Digital Fitness Academy, 

la nostra Accademia che trasforma Professionisti del Fitness in dei veri e propri Marketer indipendenti.

 

In grado di andare a costruire la propria strategia prima, quindi individuare il proprio pubblico target, per poi portarlo all’interno dei propri programmi di allenamento.

 

Attraverso una creazione contenutistica adeguata, performante e soprattutto focalizzata

 

Che tiene conto del fatto che le persone hanno scarsissima attenzione, che se non parli la lingua del tuo target diventa molto complicato farsi capire, quindi figuriamoci quanto può essere difficile farsi comprare…

 

E in ultimo devi avere una Call To Action chiara, che deriva da una strategia fatta a monte, prima di tutto quanto. 

 

 

Ricordati sempre:

 

Non devi creare il contenuto e poi la strategia, ma il contrario.

Il tuo contenuto deriva dalla tua strategia.

 

La strategia la crei andando a fare un’analisi completa del tuo target, del tuo mercato, di che cosa vuoi vendere e di quali sono i tuoi personali obiettivi a livello numerico.

 

Se vuoi saperne di più su come andiamo a costruire questo percorso in Digital Fitness Academy ti lascio qui sotto due link:

 

Clicca qui e vai alla presentazione dell’Accademia, Digital Fitness Academy. 

 

 

Clicca qui e prenota una consulenza strategica gratuita con uno dei miei Operation manager.

Che in questo momento sono disponibili per fissare delle chiamate conoscitive, per valutare qual è l’esatto percorso più adatto e personalizzato per ogni singola attività Fitness.

 

 

Anche per oggi è tutto!

 

Ti do appuntamento alla prossima lezione.

 

Stay tuned.

 

 

Big up

 

Alberto.

 

Vendere servizi fitness su Instagram: i 5 elementi immortali

Vendere servizi fitness su Instagram: i 5 elementi immortali

Oggi rispolveriamo una domanda ormai entrata nell’evergreen SocialFit.
Quella domanda a cui il nostro team deve rispondere almeno una volta al giorno.
Quella domanda che però, per quanto ricorrente, merita sempre una risposta chiara ed esaustiva.

Insomma, LA domanda che assilla personal trainer e titolari di centri fitness:
“Ma come trovo clienti attraverso Instagram?”

Prima di iniziare però, ti deve essere chiara una cosa: i social non sono vetrine per vendere e comprare
servizi.
I social sono nati per comunicare, per creare legami con le persone, per permetter loro di svagarsi e
passare il tempo.

Inoltre, non ci sono formule magiche né miracolose per aumentare la propria clientela tramite
social.

Hai mai aperto Instagram con una carta di credito in mano? Io no.
E nemmeno i tuoi clienti.

Ma non disperare. Sui Social non si acquista, ma ci si può far comprare

Servono impegno, la buona strategia e il desiderio di creare relazioni efficaci con gli altri.
Consapevoli di ciò, possiamo lavorare sulla nostra comunicazione e sui nostri contenuti al fine di
aiutare la nostra attività ad avere più risonanza e, quindi, a crescere.

Quando si tratta di Instagram, in particolare, sono cinque gli elementi vincenti:

1. STORIES
Le Stories sono uno degli elementi più attivi di Instagram.
Tramite le Stories, gli utenti possono accedere in modo più diretto al nostro lavoro e la nostra
persona.

Documentiamo i nostri allenamenti, mostriamo i dietro alle quinte della nostra attività e realizziamo
contenuti in tempo reale.
Parliamo di dubbi, di come siamo giunto a realizzare un progetto e altri contenuti di valore che
sappiamo essere d’aiuto al nostro cliente ideale o che creino empatia.
Sui social, infatti, i contenuti più efficaci sono proprio quelli che lavorano sulla sfera emotiva o/e
informativa.

Le Stories, per di più, possono essere anche un momento di “approfondimento” che va a completare
un argomento che abbiamo affrontato nel post rilasciato in giornata.
Per esempio, se nel post abbiamo parlato di “I 5 metodi importanti per perdere peso”, nelle Stories
della giornata possiamo raccontare di come ciò si associ al nostro programma di allenamento o
semplicemente delle chicche su tale argomento.
Infine, al termine o all’inizio della Stories possiamo rimandare l’utente al post sopracitato.
Con la loro genuinità, quindi, le Stories sono il veicolo perfetto per rafforzare i concetti che
vogliamo comunicare, proprio perché permettono all’utente di immergersi nella tua dimensione in
maniera autentica.

Queste regalano agli utenti che guardano la sensazione di creare un legame con noi che
“raccontiamo”.
Hanno un grandissimo impatto.

Ciò crea una grande fidelizzazione verso di noi, il nostro lavoro e ciò che rappresentiamo.
Usiamole spesso, dunque.
I nostri follower, se sono veri follower, non mancheranno né di seguirci, curiosare e apprezzare il
nostro impegno.

2. LIVE
L’algoritmo di Instagram è una piattaforma che premia l’impegno.
Se si accorge che il nostro canale, frutto delle nostre attività sui social, trattiene gli utenti sulla sua
piattaforma, ci premia donando maggiore visibilità ai nostri feed.

Ugualmente, quando svolgiamo un’azione che richiede più energie, come una Live, Instagram ci
ricompensa aumentando la copertura del nostro canale: la Live sarà posta tra le prime Stories, una
notifica sarà mandata a tutti i nostri follower e così via.
Una Live, però, richiede un considerevole dispendio di energie.

Non va assolutamente improvvisata, ma programmata a dovere.

Infatti, tutte le nostre pubblicazioni devono essere parte di una strategia che ci conduca alla
realizzazione degli obiettivi prefissati e su misura dei nostri utenti ideali.
Perciò, è bene anticipare ai propri follower quando ci sarà la Live, magari con un post informativo.
Non va lasciato al caso neppure ciò di cui si andrà a parlare, quindi sarebbe utile creare una bozza di
sceneggiatura o anche una semplice lista degli argomenti che desideriamo toccare nella Live.
Ricordiamoci, naturalmente, di interagire con gli utenti che, connettendosi man mano, vorranno
porci domande, riflessioni o chiederci delle semplice curiosità.

Più ci mostreremo attivi durante la Live, più gli utenti saranno stimolati a seguirci, non solo questa
volta, ma anche quelle future.

3. CONTENUTI
È chiaro che alle persone piaccia ascoltare storie da sempre. Abbiamo bisogno di vederle nelle serie
tv, di leggerle nei libri o anche solo di sbirciarle nelle foto su Instagram che, come finestre, si
aprono sulla vita delle persone.
Il nostro canale non deve essere diverso. Noi dobbiamo raccontare e trasmettere storie.

I contenuti per Instagram devono essere, dunque, di due tipologie:
a. Value
b. Report

Per “value” intendiamo il “valore” del nostro contenuto.
Creiamo e utilizziamo il nostro feed per raccontare ai follower ciò che conosciamo e abbiamo
imparato dalla nostra esperienza, trasmettiamo informazioni utili e che possano aiutarli a
raggiungere i propri obiettivi.

Per “report”, invece, ci riferiamo a tutti quei contenuti che si legano al loro lato emotivo che
provocherà empatia nell’utente che legge.

Sia la nostra esperienza di vita è una storia fatta di tanti piccoli episodi e momenti, che i nostri
canali ci permettono di raccontare.
Com’è nata la nostra attività? Quali sono i nostri obiettivi? Cosa abbiamo provato quando ci siamo
trovati di fronte a quell’ostacolo?

Se i nostri contenuti saranno percepiti in modo positivo e di valore, si avvierà un ciclo virtuoso in
cui gli utenti tenderanno a seguirci e a condividere, aumentando così la nostra visibilità.

4. DIRECT CTA
Più i nostri contenuti saranno interessanti, più gli utenti aumenteranno le loro interazioni.
Questo comporta anche un aumento delle interazioni in Direct.
Tuttavia, non è necessario attendere che i follower lo facciano spontaneamente.

O, meglio, noi stessi possiamo indirizzarli a farlo, semplicemente chiedendoglielo, per esempio al
temine di un post o di una Live.
Sembra banale, ma la semplicità ripaga sempre.

Questo è un metodo efficace soprattutto quando siamo ancora agli inizi e abbiamo bisogno che gli
utenti imparino a conoscerci e a fidarsi di noi.

Quale miglior modo se non instaurare un dialogo diretto con noi?

5. SHARING
Se abbiamo curato i primi quattro punti, abbiamo comunicato bene e abbiamo diffuso contenuti di
valore, la condivisione dei nostri post sarà un elemento praticamente automatico da parte dei
follower.

Sarà la dimostrazione che abbiamo lavorato bene!
Ovviamente, all’inizio non sarà così automatico portare gli utenti a condividere i nostri feed.
Anche in questo caso, dunque, domandare è lecito.

Chiediamo noi stessi agli utenti di condividere il post o di taggare un amico che sanno essere
interessato all’argomento.

Se il nostro contenuto ha superato la prova di apprezzamento dei follower, non mancherà di essere
diffuso e di diventare un altro anello di congiunzione per accrescere la rete di comunicazione via
social. E naturalmente aumentare il numero dei nostri clienti più fedeli.

Se sei arrivato fino in fondo, significa che anche tu hai intenzione di trasformare il tuo canale Instagram in un reale strumento di marketing.
Ecco perché il nostro consiglio è quello di approfittare della speciale offerta e assicurarti il nostro corso Instafit, che puoi scoprire a questo link:

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Big Up!
Alberto

I Principi del Fitness Marketing – i numeri chiave per Palestre e Personal Trainer

I Principi del Fitness Marketing – i numeri chiave per Palestre e Personal Trainer

Oggi come non mai, la parole marketing e strategia vengono messe in ogni salsa.

Non è raro che io senta “Ehi, abbiamo una strategia infallibile”, per poi ritrovarmi a leggere due appunti in croce, che si basano su poco più che la creazione di due video per Instagram, a cui viene affidato l’ingrato compito di salvare la palestra di turno.

No.
La strategia non è fare post fighi per i canali social del tuo centro fitness o per la tua attività di personal training.
E non ci si avvicina minimamente.

Marketing e strategia sono due parole abusate, di cui si ha davvero poca consapevolezza.
Consapevolezza che andrai ad acquisire con questo articolo.

Questo post nasce dalla mia volontà di approfondire ulteriormente nella live che ho fatto nel gruppo Facebook qualche giorno fa (se vuoi accedere al gruppo gratuitamente, puoi cliccare qui).

Preparati e leggi senza distrazioni, stai per accedere ad una mole di concetti chiave che ti aiuteranno ad allargare la mente come non mai, e ti aiuteranno ad avere le idee più chiare sui tuoi prossimi passi, anche in termini di acquisizione clienti. Capirai cosa c’è realmente dietro ad una strategia di fitness marketing, se il tuo obiettivo è ottenere clienti ricorrenti e profittevoli.

Per cominciare nel migliore dei modi, voglio partire da una frase di Gary Vee, noto formatore americano, che rappresenta appieno principi che oggi più che mai sono essenziali:

Ideas are shit, execution is the game.

Non penso ci sia bisogno di traduzioni, non è vero?
Il concetto è chiaro. Se hai un’idea e non fai un solo passo in avanti per realizzarla, quell’idea l’hai partorita inutilmente.

Sento troppo spesso titolari di centri fitness, personal trainer e coach online parlare di idee del secolo e progetti innovativi come se dovessero rivoluzionare il mondo del fitness da un giorno all’altro. Le custodiscono gelosamente come un prezioso tesoro, come se qualcuno stesse con l’orecchio teso ad ascoltarle per strappargliele di mano. Quando in realtà, a nessuno interessa.

Vedo invece troppo poco spesso le figure di cui sopra tramutare queste idee in azioni reali.
Ripeto, azioni. Azione significa fare.
Fare anche un solo passo in avanti, un passo che validi l’idea, che la renda concreta, che permetta di capire se l’idea è stata una stupidaggine pazzesca, oppure ha dato segnale di potersi trasformare in qualcosa di concreto.

Fare significa sbagliare, fallire, ma imparare.
Facendo sbagli, sbagliando impari. Semplice.

Li vedi la fuori quei trainer online da 100.000 iscritti al loro canale YouTube che fatturano centinaia di migliaia di euro all’anno?

Vedi quei titolari ci centri fitness lungimiranti e sempre un passo avanti?

Ecco, anche loro hanno sposato il Partito del Fare, composto da chi non si arrovella in discorsi e ragionamenti infiniti che non portano a nulla, se non ad affievolire l’entusiasmo e a rinchiudere le proprie idee nel cassetto.

Per leggere ed apprendere questo articolo al meglio ho bisogno che ragioni su questo aspetto.
Quello della praticità, della convinzione nelle proprie idee.

Se hai un’idea, se sei disposto a metterla in pratica spendendo lacrime e sudore, allora ok. Questo articolo è per te, e possiamo finalmente parlare di Strategia e Marketing.

Nello specifico, come siamo soliti fare, parleremo della parte che più ci compete, ossia quella Online.
Ma il concetto è universalmente valido ed applicabile a 360 gradi in tutto ciò che riguarda la strategia della tua attività fitness.

La mia personale definizione di strategia:

Avere una strategia fitness efficace significa possedere una visione di insieme della tua attività.
Devi immaginarti al di fuori degli schemi, al di fuori dell’operatività, come se vedessi dall’alto la tua azienda.

Ci sei riuscito? Ok, ora cerca di dare un giudizio critico, oggettivo, con occhio clinico.
Non guardare le cose in modo paterno ignorando difetti e criticità.
Definisci i punti di forza e interrogati su come questi potrebbero essere ulteriormente evidenziati per raggiungere migliori risultati.

Questo è il primo step di ogni strategia: essere consapevoli del punto di partenza.

E poi…step 2

Definire gli obiettivi

Se hai una strategia, la realizzerai senz’altro in funzione di obiettivi che vorrai raggiungere, immagino (o almeno spero).

Bene. Definisci questi obiettivi in modo chiaro, misurabile e monitoratile.

Se vuoi 100 clienti in 30 giorni (esempio puramente e volutamente banale), dovrai spacchettare il risultato e capire quali sono gli elementi che devi monitorare per capire lungo il percorso se il risultato è a portata di mano o no:

– 100 clienti al mese significa 3 clienti in più al giorno

– Per realizzare 3 clienti in più al giorno significa che devo acquisire un numero X di contatti potenzialmente interessati

– Ogni contatto potenzialmente interessato ha un costo di …€, perciò devo allocare il budget A al mese, che equivale ad un budget B al giorno (di questo parleremo più nel dettaglio tra poco).

E qui…entriamo di diritto allo step 3. E parliamo di scenario.
Preparati, perché qui le cose si fanno davvero importanti.

Parlare di scenario significa avere una fotografia non solo di casa propria, ma anche del mercato in cui ti trovi a lavorare.

E non solo. Avere chiaro qual è lo scenario significa avere in serbo due piani:

The best case scenario
The worst case scenario

In un caso, tutto fila liscio, la strada è spalancata, non c’è traffico ne deviazioni, e tu arrivi a destinazione in modo semplice e veloce.
Ma se così non è, tu devi sapere quale deviazione prendere, quale velocità mantenere, come guidare e per quanto tempo guidare. Devi mettere in preventivo che la strada si farà tortuosa, e devi avere rimedi e soluzioni a portata di mano, per quanto in tuo potere.

Simula il percorso, anticipa le criticità, immagina cosa può capitare. Preventiva tutto questo e modula la tua strategia in funzione di questo.

Tutto questo lo devi fare tenendo a mente una cosa, che ora più che mai è fondamentale avere chiara:

—> Ci sono cose che puoi controllare. In questo caso prendi il toro per le corna e dominalo.
—> Ci sono cose che non puoi controllare. Smetti di scervellarti e sprecare tempo per cercare di capire come controllarle.

Concentrati su ciò che è in tuo potere e sfrutta in leva ciò che non puoi controllare.

Definire lo scenario è questo, ma non solo.
Aver chiaro il proprio scenario significa anche sapere:

Chi è il mio cliente target
Chi è la mia concorrenza (diretta ed indiretta)

IL TARGET
Nel gruppo Facebook e nei nostri corsi ne parliamo continuamente dell’importanza del target.

Lo ammetto, la scelta e la conoscenza del target per noi è un’ossessione.
Perché più passa il tempo, più ci accorgiamo che questo elemento è L’ELEMENTO.
La chiave di tutto. Quel 20% che ti permette di ottenere l’80% dei risultati.

Sapere chi è il tuo target significa intanto compiere una scelta.
Scegliere chi intercettare e deliziare, scegliere a chi NON rivolgersi. Più sei preciso, più ti rivolgi a una ristretta cerchia di persone, più il tuo messaggio risuonerà nella mente di chi vede il tuo messaggio. Qualunque messaggio.

Individuare il target non significa solo sapere età, obiettivi, sesso e dati essenziali.
Significa scavare nel profondo definendo le sue paure, le sue aspirazioni, le sue obiezioni.
Trovare il target giusto significa sapere la sua lingua, quali termini utilizza e come li utilizza.

Non avere chiaro il target ti porta ad allontanarti dall’obiettivo, perché il tuo messaggio si perderà nell’oceano della banalità e dell’ovvietà.

Messaggi specifici per un target specifico = Messaggi vincenti per acquisire clienti

Spendi ore ed ore per mettere insieme i pezzi del puzzle che compongono il tuo cliente ideale. Vedrai, questa azione ti ripagherà con risultati sorprendenti.

LA CONCORRENZA
Quando si parla di concorrenza, cosa ti viene in mente? Attività simili alla tua che offrono servizi simili ai tuoi, giusto?

Questa definizione è inesatta, o quanto meno limitata.
Si, perché la reale definizione di concorrenza o competitor, è un’altra:
tutto ciò che può interferire con la decisione di acquisto che porta ad acquistare un tuo prodotto o servizio è concorrenza.
Da qui risulta importante la distinzione tra concorrenza diretta ed indiretta

La concorrenza diretta è quella che, come viene spontaneo considerare, è quella che offre prodotti e servizi affini ai tuoi.
Quella indiretta non offre nulla di simile, ma potrebbe separare l’utente da te.

Facciamo qualche esempio:

Un prodotto dimagrante
Un trattamento estetico

Sono tutti facenti parte della concorrenza indiretta. Si, perché in molti casi potrebbero allontanare l’utente da te, preferendo una scorciatoia all’allenamento.

Ora come ora, un’altra forma di concorrenza indiretta è la paura.

La paura di contrarre un virus, la paura di tornare alla normalità, la paura di allenarsi in un’area sanificata.

La paura è un concorrente spietato che ti sta facendo perdere decine di migliaia di euro, credimi.
Puoi combatterla rispondendo a domande ed obiezioni del tuo target, rassicurando ed infondendo fiducia.

Non trascurare mai la concorrenza indiretta, perché è in grado di incastrare nella sua rete centinaia e centinaia di persone, che non diventeranno mai tue clienti se non fai qualcosa oggi, subito.

Ora che ti è sicuramente più chiaro cosa significa realizzare una strategia, facciamo una piccola pausa riflessiva.
Vedi come realizzare una strategia di fitness marketing è totalmente diverso dal fare due semplici post su Facebook e Instagram?

I tuoi post sono si importanti, ma solo se si fanno portatori di valori, se hanno un obiettivo di business, se sono indirizzati ad un target che conosci perfettamente nel profondo.

Avere una strategia efficace è lo spartiacque tra il realizzare post che riempiano il feed inutilmente e il realizzare contenuti realmente impattanti che generano risultati.

Quando ti è chiaro dove stai andando e il perchè, ti è anche più chiaro il come andarci.
E tutto è più semplice.

Pausa riflessiva finita. Torniamo a noi.

Ricordi che ad inizio articolo ti parlavo di costo di acquisizione cliente?
È un altro tema estremamente importante da trattare, che ti aiuta a capire il budget che ti occorre per ottenere un cliente, e parallelamente ti aiuta a capire la scalabilità della tua iniziativa.

Come anticipato qualche riga sopra, devi aver chiaro due dati, due numeri senza i quali stai giocando al gratta e vinci. E giocare al gratta e vinci non è cosa intelligente, se parliamo di Marketing Fitness:

Costo di una lead
% di conversione dell’utente in lead
Costo di acquisizione cliente
% di conversione della lead in cliente

Per te è aramaico? Non ti preoccupare, ora ti spiego meglio.

Qualsiasi azione di marketing online e non, a fronte di un investimento genera dei dati, che rispecchiano il grado di interesse degli utenti nei tuoi confronti e il grado di appetibilità del tuo prodotto o servizio.

Questi dati li devi immagazzinare, analizzare, valutare e prendere decisioni sulla base di essi.

Partiamo dal primo: IL COSTO PER LEAD.

Supponiamo tu faccia partire una campagna Facebook per la tua palestra, che propone una prova gratuita.

Questa prova gratuita otterrà più o meno consenso.
Più o meno richieste.

Ma quanto più o quanto meno?

Ecco che diventa importante individuare il costo sostenuto per ottenere una prova.
Per capire al meglio facciamo una simulazione che serve a capire a chi parte da zero in che modo approcciarsi per realizzare una corretta azione in termini di campagne di marketing fitness.

Esempio:

Investi 150€ e ottieni 10 prove.
Questo significa che ogni prova ti è costata 15€.

Tanto? Poco? Non è questo il contesto in cui diamo una risposta.
Ti basti però sapere che al decretare la qualità del risultato concorrono troppi fattori (prestigio del tuo brand, appetibilità della prova, area geografica di riferimento, stagionalità ecc).
Tema di cui parleremo sicuramente in altra sede.

Quello su cui invece devi riflettere è questo: se voglio ottenere 20 prove significa che dovrò allocare 300€ di budget.
E così via, sulla base degli obiettivi che ti dai in principio.

E come faccio a sapere se il risultato, in termini percentuali, è soddisfacente o meno?
Ecco che entra in gioco il secondo ingrediente, la % di conversione dell’utente in lead.

Se su 1000 persone che vedono l’inserzione, 20 si iscrivono alla prova, hai un 20% di conversion rate.

Se su 1000 persone che vedono l’inserzione, 2 si iscrivono alla prova, hai un 2% di conversion rate.

Chiaro e semplice, giusto?

Ora. Anche in questo caso definire un’ottimale % di conversione è difficile da definire, sempre per i punti di cui sopra.
Se posso darti un’indicazione però, se parliamo di una semplicissima prova gratuita per una palestra, in un periodo della stagione favorevole, non scendere mai sopra il 15/20%. O significa che potresti avere:

1- Errori nella campagna (tecnici o di contenuto, non sufficientemente appetibile)
2- L’offerta non è interessante

A quel punto riparti da capo nell’articolo, riparti dall’individuazione del target, analizza, indaga e ottimizza. Poi ricominci.

Supponiamo invece che tutto vada alla perfezione.
Costo per lead ottimo, % di conversione pure.

Chiaramente ora, il nostro obiettivo è fare in modo di trasformare quella lead in un cliente pagante.

Ed è qui che subentrano altri due numeri che il nostro marketing non può ignorare e che dicono tanto, davvero tanto sul corretto sviluppo della nostra strategia.

La % di conversione della Lead in cliente.
Il CAC = Costo di acquisizione cliente.

Tornando all’esempio sopra, proseguiamo in quella che è la simulazione del percorso che compie l’utente:

—> Eravamo rimasti qui: 20 persone si iscrivono alla prova gratuita.

Di queste 20 persone, 4 si abbonano.
Risultato:
Hai un 20% di conversione rate sul lead.

CAC:
Spesa in advertising: 300€
Nuovi clienti: 4

300:4 = 75€

Da qui, puoi calcolare ovviamente anche la marginalità per cliente in modo molto semplice:

Se, ad esempio, ogni cliente sottoscrive un abbonamento trimestrale da 250€, la tua marginalità per cliente sarà 250-75 = 175€

Che per 4 clienti acquisiti sono 700€ di utile, al pronti via.

Le cose qui si farebbero ancora più complesse ed interessanti. Si, perché supponiamo che il tuo cliente sia contento del tuo servizio, e che terminati i 3 mesi decida di rinnovare il piano annuale, i 75€ di acquisizione cliente li hai già spesi.
Ecco che la marginalità cresce esponenzialmente!

E se il cliente stesso diventa un tuo testimonial e ti consiglia ad un amico, che decide anch’esso di sottoscrivere un abbonamento?
Altra entrata, zero costi di acquisizione!
Come ti suona?

Aldilà del fatto che anche questo è uno di quei temi che tratteremo in modo specifico nei prossimi articoli, la riflessione che ti voglio invitare a fare è questa:

La marginalità per cliente, come puoi intuire, è relativa
Relativa a quanto lo fai “fruttare”, relativa al tuo customer service e a quanto il cliente stesso rimane soddisfatto del tuo servizio.

Più alta è la soddisfazione, più alto sarà il margine finale.
Ecco perché è importante avere si la consapevolezza di quanto ti costa il cliente nel breve periodo, ma anche quello che è il suo LIFE TIME VALUE, ossia la sua permanenza con te.
Più è alta, più sarai felice di aver pagato la cifra iniziale di acquisizione.

Eccoci giunti al capolinea.

Da che ti avevo anticipato che avremmo parlato di strategia, questo articolo si è trasformato in una vera e propria lezione di marketing (per donazioni e opere di bene scrivere a [email protected]).
Battute a parte, il mio consiglio è di prendere carta e penna, annotarti i numeri di cui sopra, scoprirli, sviscerarli e farli tuoi.

Se sarai padrone dei numeri, sarai realmente padrone del marketing della tua attività.
Sono i numeri a dirci in quale direzione pilotare la nostra attività fitness, quanti clienti ci servono, quanto è il nostro margine.

Vedi, spesso decidiamo a scatola chiusa, per partito preso, che per acquisire clienti vogliamo spendere X e ottenere Xper2.
Ma sulla base di cosa tariamo le nostre aspettative?
Sulla speranza?
Sperando non significa fare marketing per la tua palestra o per la tua attività di personal trainer.

E questo articolo, così corposo e “spigoloso”, nasce proprio dalla volontà di instillare in te questa necessità: essere padrone dei numeri per tracciare le linee guida del marketing della tua attività fitness, online ed offline.

Se sei arrivato fino in fondo a questo articolo significa che sei un eroe. Ti sei appena mangiato 2000 e passa parole. Meriti un premio, lasciatelo dire.
Ecco perché cliccando su questo link hai la possibilità di accedere al nostro corso avanzato Digital Fitness Pro con l’83% di sconto, che contiene il nostro Metodo per acquisire clienti tramite Facebook e Instagram.

Per qualsiasi cosa puoi scrivermi a [email protected], sarò felice di rispondere alle tue domande.

Big Up!

Video su Facebook: come promuovere il tuo centro fitness con una strategia killer

Video su Facebook: come promuovere il tuo centro fitness con una strategia killer

Da quando insegno, da quando creo strategie, da quando respiro l’aria del connubio fitness + marketing mi muovo in una sola direzione, che ho condiviso anche con il mio team:

OGNI AZIONE CHE VIENE COMPIUTA DEVE PORTARE UN RISULTATO

Ed è grazie a questo mindset che abbiamo creato centinaia di strategie di social media marketing. E sai quale abbiamo definito essere il contenuto perfetto per la strategia perfetta?

VIDEO. Tanti video, solo video.

Ma, oltre a dirlo il sottoscritto, sentiamo Facebook cosa dice al riguardo:

I dati del gigante di Zuckerberg testimoniano come le persone guardino cinque volte di più in un video rispetto ai contenuti statici su Facebook e Instagram. Quindi, chiaramente, la creazione di annunci video è un modo efficace per promuovere la tua azienda ai miliardi di utenti su Facebook.

Da qui il mio consiglio: per le tue campagne Facebook gli annunci video non possono mancare.

 

MA…COME PARTIRE? COSA FARE?

Ecco la mia personale strategia:

Per iniziare, il tuo primo passo è filmare un video, ovviamente. Quindi, assicurati di filmare un video di qualità: usa attrezzature di qualità (anche uno smartphone funziona); riprendi in un’area ben illuminata (illuminazione naturale o artificiale).

Utilizza uno sfondo bianco per mostrare i prodotti e far rimbalzare la luce; ti consiglio l’acquisto di un treppiede economico per la stabilità. Queste sono le basi, a livello organizzativo.

Ora, passiamo alla strategia per assicurarti che il tuo annuncio video su Facebook ottenga visualizzazioni, attiri l’attenzione del tuo pubblico e li incoraggi a comprare:

ECCO GLI STEP PER UNA KILLER STRATEGY:

STEP 1: Racconta una storia.

Se si desidera creare un annuncio video di Facebook che risuoni con il pubblico di destinazione, è necessario raccontare una storia. Quando racconti una storia con la quale i tuoi clienti ideali possono identificarsi, è più probabile che prestino attenzione e addirittura convertano.

Un modo semplice per raccontare una storia con il tuo annuncio video su Facebook è porre una domanda.

“Vuoi perdere peso?”

“Non ti sei ancora stancato di non raggiungere i tuoi obiettivi?”

La domanda, insieme all’immagine cattura immediatamente l’attenzione. E questo è veramente l’80% del lavoro, specie in un mondo social dove è sempre più difficile essere ascoltati e farsi notare, specie se hai una piccola impresa.

Pensa ai bisogni del tuo pubblico di destinazione e crea una trama per il tuo annuncio video attorno a quei punti. Ricorda, una storia avvincente inizia con un conflitto e poi mostra una soluzione (il tuo prodotto o servizio).

Una buona storia catturerà l’attenzione del tuo pubblico, lo attirerà e resterà nella memoria.

STEP 2: Attira subito l’attenzione.

I primi secondi del tuo annuncio video su Facebook sono i più importanti. Gli annunci video di Facebook più efficaci sono comunque brevi; con la mia esperienza di marketing online ti posso assicurare una cosa: un video efficace rimane sotto i 30 secondi di durata.

Inoltre, le persone hanno un’attenzione limitata; molti utenti guardano solo i primi secondi di un annuncio. Perciò vai subito dritto al punto.

È importante non solo attirare l’attenzione infatti, ma andare subito al nocciolo della questione. Non aspettare fino alla fine del video per comunicare il tuo prodotto; arriva al punto in modo che gli utenti sappiano di cosa si tratta. Anche se gli utenti non rimangono fino alla fine del tuo annuncio video, riceveranno comunque il tuo messaggio, e tu avrai fatto centro.

STEP 3: “Ottimizza” il video per il silenzio.

E questo è il punto che preferisco, quello che il 99% di chi fa video ignora.

Secondo le statistiche di DigiDay, l’85% dei video di Facebook sono guardati senza audio. Questo deriva dal fatto che molte persone sono su Facebook dai loro telefoni cellulari. Perciò, quando sono in pubblico evitano l’uso dell’audio. E se il tuo video non si può leggere oltre che ascoltare, perderai una visualizzazione, e di conseguenza un potenziale cliente. Per questo motivo, è importante che i tuoi annunci video di Facebook siano ottimizzati per il silenzio, con un’aggiunta di testo.

In questo senso Facebook corre in tuo soccorso, offrendoti l’aggiunta di sovrapposizioni di testo ai tuoi annunci video in modo nativo, direttamente dall’App (da pc, mi raccomando). Attivando i sottotitoli nelle impostazioni video e assicurandoti di avere immagini straordinarie aumenterai visualizzazioni, interazioni e conversioni.

STEP 4:Trasforma le immagini statiche in video.

Ora, se non hai nessun video di qualità o non sei ancora a tuo agio con le tue capacità di ripresa, non preoccuparti. Puoi comunque creare annunci video Facebook coinvolgenti utilizzando immagini statiche dei tuoi prodotti.

Facebook ha recentemente aggiunto nuove funzionalità al suo Kit di creazione video che ti consente di prendere le tue immagini statiche e convertirle in un annuncio video. Questo strumento di Facebook offre anche un modello che ti consente di caricare una singola immagine statica e aggiungere movimento ad essa. Perciò amico mio, non hai scuse.

In conclusione

Creare un annuncio video su Facebook non significa solo mostrare il tuo prodotto; deve fare di più. E questo, se mi segui da un pò, te lo sarai già sentito dire.

 

Piccola checklist per il tuo video killer:

  • Esponiti in prima persona: facendoti vedere aumenterà la fiducia verso di te
  • Parla dei benefici che offri
  • Parla dei problemi che risolvi
  • Documenta la tua attività
  • Si chiaro e diretto
  • Crea video brevi

Tutto chiaro?

Ah, dimenticavo. La costanza. Lo sai vero, che un video ogni 3 mesi non ti porta da nessuna parte? Se vuoi creare una strategia video, come tuo fidato consulente ti consiglio almeno un video a settimana, meglio due, facciamo tre!

La verità è che più andrai avanti, più idee ti verranno, più facile ti risulterà tirare fuori dal cilindro idee innovative per creare video di impatto ed efficaci. Dai tempo al tempo, e vedrai.

Ci sono così tanti contenuti sui social media che è un attimo essere travolto e dimenticato nel nulla e nei meandri del digitale.

Per questo, se non vuoi fare la suddetta fine, il tuo annuncio video deve assolutamente distinguersi dalla massa e aiutare il tuo pubblico a entrare in contatto con la tua attività. Con questi suggerimenti, sarai sulla buona strada per creare fantastici annunci video su Facebook.

 

Ho un centro fitness che lavora: devo fare pubblicità lo stesso?

Ho un centro fitness che lavora: devo fare pubblicità lo stesso?

Alberto, come faccio a convincere un imprenditore a fare pubblicità anche se la sua attività funziona?

Questa la domanda che l’altro giorno un mio collaboratore mi ha posto.

E scommetto che la stessa domanda, a meno che tu non sia un mio studente e sappia quindi già la risposta, te la sei fatta anche tu almeno una decina di volte.

Come mio solito ho fretta di rispondere e parto già dalla soluzione (tanto il modo di incuriosirti e farti leggere tutto l’articolo lo trovo comunque).

LA DOMANDA È LA PIÙ SBAGLIATA CHE UN IMPRENDITORE POSSA FARE

Tant’è che per rispondere ci ho messo non più di un minuto.

Ammetto infatti che sul momento la domanda mi è sembrata banale. 

Poi, grazie al suo suggerimento, ho constatato che così banale forse forse non lo era. 

Pensandoci bene, effettivamente, gli imprenditori italiani sentono il bisogno di fare pubblicità solamente quando si sentono con il culo per terra. Madornale errore. Per un motivo:

Fare pubblicità (nella più ampia delle accezioni in questo caso), è SOPRATTUTTO per chi un’attività che funziona, ce l’ha già.

Controintuitivo? Ma neanche per il cavolo amico mio. E tra poco ti spiegherò il perché.

Ti lancio questa bordata:

Apple ha chiuso il 2018 con un fatturato di 62,8 miliardi di dollari.

Amazon ha chiuso il 2018 con un fatturato di 51 miliardi di dollari.

Numeroni vero? Il prodotto funziona, il loro servizio è eccellente e dominano i mercati mondiali.

Ma scusa, ma allora cosa cavolo pubblicizzano???

Sono aziende costantemente attive social, lanciano innovative campagne pubblicitarie in TV (l’ultima di Apple è qualcosa di straordinario e profondo), non mollano un centimetro e tra i loro investimenti maggiori ci sono proprio il marketing e la comunicazione.

Sarà che forse una domandina te la devi fare? O sono scemi e stanno bruciando cassa per ingannare il tempo? Chiedilo a Tim Cook e Jeff Bezos, che non mi sembrano gli ultimi sfigati in fondo alla locomotiva.

La verità te la dico io, senza girarci tanto intorno: marketing e comunicazione (diamo il nome corretto a sta pubblicità) non solo servono a rivitalizzare un’azienda che deve tirare a campare, ma servono SOPRATTUTTO a chi un’azienda sana già ce l’ha. 

Per due motivi:

MOTIVO 1: Sei il leader di mercato? I tuoi corsi e la tua sala pesi sono costantemente pieni? Hai i prezzi più alti di tutti e hai profitti pazzeschi? Complimenti, hai la mia stima, dico davvero.

Ma se è così, cosa cavolo aspetti allora a dare il colpo di grazia alla concorrenza? Perché non crei la definitiva separazione tra te e loro? 

Fatti trovare dove c’è bisogno di te quando la gente ti cercherà.

Presidia il web, invia sales letter, crea campagne Facebook innovative. La tua fortuna è che non devi investire per sopravvivere! 

Sai cosa vuol dire questo? Che puoi sperimentare, puoi studiarti qualcosa di nuovo senza la pressione del “o funziona, o fallisco e chiudo”. 

Ma vuoi mettere?

Una comunicazione efficace che comunica ciò che il marketing definisce può essere ciò che ti renderà il leader incontrastato, il cannibale del fitness business della tua zona. Ti fa così schifo?

Che poi scusa, ma una cosa devo dirtela. 

Non ti voglio portare sfiga, ma per quanto tempo hai intenzione di rimanere il numero uno? E se qualcuno stesse preparando una controffensiva per portarti via lo scettro?

Sei il numero uno oggi, ma domani?

La gente oggi come oggi cambia idea dieci volte al giorno, cosa impedisce alle persone di passare alla concorrenza solo perché ha avuto l’iniziativa di essere più presente ed esposta di te sui vari canali che ha a disposizione?

Fai tu la prima mossa e palesati alle persone. Chi bastona per primo, bastona due volte.

MOTIVO 2: Sai da dove parto quando parlo di comunicazione con i miei studenti? Da questo inciso:

“La comunicazione è l’eco di ciò che le persone pensano della tua azienda”.

Fai pubblicità su Facebook? Questa farà riecheggiare il lavoro che hai fatto finora, nel bene o nel male.

Manderai una sales letter a tutti i residenti della zona? Farà lo stesso anche lei.

Tradotto: se parti da una posizione in cui non sei visto bene, la comunicazione non farà altro che far riecheggiare il messaggio di un’azienda con dei problemi. 

E qui serve l’aiuto del marketing. 

Ma questo, è un altro discorso, che tratteremo molto molto presto.

Se invece parti da un’azienda sana, che vuol bene ai suoi clienti e si fa voler bene dai suoi clienti, la comunicazione sarà l’altoparlante di questo tuo successo, e farà veicolare il tuo messaggio di professionalità ai 4 angoli della tua città. 

Non è tutto. Un’attività fitness amata dai suoi clienti, può contare anche sul loro supporto per diffondere questo messaggio. 

Questo perché siamo tutti più propensi a trasmettere il nostro senso di appartenenza a contesti di nostro gradimento. 

Se allenarmi da te è per me un piacere, se all’ingresso vengo accolto con entusiasmo, se i coach e i trainer sono attenti alle mie esigenze, cosa mi costa farmi da promotore spontaneo di ciò che amo?

Perciò, se hai un’azienda che funziona, fai in modo che si parli ulteriormente di te, perché ne hai solo che da guadagnare.

Se poi vogliamo allegare un motivo 2 bis o 3, pensa alle sopra citate Apple e Amazon. Sono precursori, pionieri del mercato, i più avanti insomma. Sempre e comunque. 

E come tali ci aspettiamo sempre il primo passo da loro, l’idea innovativa, la genialata che fa girare all’effetto WOW.

Essere i numeri uno è anche una responsabilità. Hai tutti gli occhi puntati, e muoverti in modo adeguato per te è quasi un dovere. 

Tutti aspettano la tua prima mossa. Se non la fai, farai trasparire due cose:

  • Si è addormentato, forse non è davvero il numero uno che pensavamo (a detta dei clienti o potenziali tali).
  • Si è addormentato, è il mio momento per attaccare (a detta dei competitors).

In conclusione: 

Se oggi sei pieno, sia in tasca che in sala pesi, io non posso che essere felice per te. Ma una cosa devo dirtela: se non metterai in cassaforte oggi il tuo dominio, te ne pentirai domani.

Le persone hanno costantemente bisogno di ricordarsi di te, di percepirti come reale leader, hanno bisogno di una guida. 

E per essere guida, devi esporti, essere attivo, non aspettare i periodi morti per riaccenderti. 

Una macchina del marketing che funziona, funziona 365 su 365, non te lo dimenticare. 

I tuoi clienti di domani, li costruisci con le tue azioni di oggi.

E tu, domani dove vorrai essere?