Social media marketing fitness: gli errori da evitare
Quando ho iniziato a scrivere su questo blog sul fitness marketing avevo un obiettivo: instradare l’imprenditore fitness italiano sul percorso che deve seguire per avere una presenza online adeguata.
Perché tutto questo?
Perché lavoro con decine e decine di attività fitness sparse su tutto lo stivale, e di queste attività conosco pregi, difetti e soprattutto errori da un punto di vista di marketing online, specie dal punto di vista della gestione dei loro canali social.
Errori. Appunto. E fidati, ne vedo tanti, e così grossolani che correggendoli si otterrebbe tanto con poco.
Consapevolezza, autocritica e un pò di buona volontà non guastano, anzi, migliorano la propria consapevolezza.
Per questo oggi voglio indicarti gli errori che vedo maggiormente fare con i propri canali social gli imprenditori fitness, condividendo con te le relative soluzioni. Perché dove c’è un errore, ci deve essere una soluzione.
Che tu sia il titolare di una palestra, un personal trainer o il titolare di un box CrossFit credimi, queste parole dovranno per te diventare l’Abc ogni qualvolta tu ti avvicinerai ai tuoi canali social.
Pronto? Partiamo:
1) Il primo, il più grossolano, il più imperdonabile: pensare di prendere la propria pagina Facebook e violentarla invitando a mettere mi piace amici, cugini e conoscenti vari.
Se lo fai, smettila subito. Quei like non sono utili al tuo business, sono solo un “ok, ti conosco, perciò ti metto un like in amicizia”.
Devi sapere una cosa: non esiste attività più penalizzante per Facebook. Il social blu di Zuckerberg infatti ha un algoritmo (un sistema di calcolo avanzato), in grado di “leggere” in anteprima i tuoi contenuti e farli vedere a chi DAVVERO ha interesse per questi.
ESEMPIO: Se la tua pagina ha 100 mi piace, e di questi 85 sono di gente che la cosa più fitness che fa durante la giornata è sollevare polemiche e fare le scale, allora sei fritto.
Valgono infinitamente di più quei 15 miseri like, che hanno un’affinità con il mondo di cui tratti. Perciò, popola la tua pagina di un’audience (un pubblico) in target, ossia realmente interessato a ciò che posti.
2) Postare offerte su offerte neanche si trattasse delle pagine gialle (piuttosto, esistono ancora?).
Ecco, anche qui si apre uno scenario terribile. E per rendere l’idea ti faccio un esempio:
Questo è il post medio della palestra italiana media:
“Solo per oggi, esclusivamente per oggi, abbonati a 19,99€ al mese.
Ultima offerta, dopodiché tra 1 minuto e 46 secondi l’offerta terminerà e il prezzo passerà a 1000€ al mese”.
Che valore pensi di dare con un messaggio così? Ti sembra fitness marketing questo?
Te lo dico io cos’è: uno sprecare tempo. Il tuo tempo.
E’ un post di poco conto, di chi deve mettersi a 90 per fare cassetto (scusa il francesismo, ma mi serve fartelo capire).
Fidati, chi lo legge ti prende per il discount del fitness. Non ti sceglie per il tuo valore, e quel che è peggio non ti dà l’importanza che meriti.
Ora, io non sono quello che deve venire a farti i conti in tasca e non sono un fitness manager che ti deve dire quanto deve costare un abbonamento ai tuoi servizi.
Io parlo di online marketing per il fitness. Niente di più.
Ma anche qui, purtroppo per te, o aumenti il valore percepito dall’utente, o sei fuori dai giochi.
Perciò, scansa come la peste le offertissime dell’ultimo minuto modello Giorgio Mastrota, e comunica valore, dai idee, consigli, intrattieni e fai vedere che ne sai.
E poi, considera anche questo: tu, sui social, ci vai per comprare? Io no, e nemmeno il tuo utente target.
Perciò, cosa perdi tutto quel tempo a propinare abbonamenti? Intercetta con contenuti che valgano la pena di essere letti, aiuta e sarai…acquistato. Provare per credere. Questo concetto vale per i tuoi post quanto per le tue sponsorizzate.
3) Giusto, le sponsorizzate. Fare Facebook Ads per palestre, Facebook Ads per personal trainer, Facebook Ads per CrossFit sta diventando (per fortuna) uno strumento di cui si comincia a comprendere il valore e l’importanza.
Sfortunatamente però, si tende a fare un errore gravissimo: pensare che quel bel tasto blu “metti in evidenza” che Facebook mette a disposizione di tutti, sia la soluzione per diventare un esperto Facebook Advertiser al pari di quelli che, come me, lo fanno di mestiere e spendono giornalmente migliaia e migliaia di euro in questo strumento. Magari fosse così semplice amico mio, magari.
Facebook Ads è studio, analisi, comprensione del target, definizione delle metriche e del budget. Facebook Ads ti richiede tempo tutti i giorni, non è “schiaccio quel bottone che dice METTI IN EVIDENZA poi aspetto che mi chiamino centinaia di clienti”.
Se così fosse io fare un altro mestiere, e non collaborerei con oltre 40 centri in Italia. Centri consapevoli dell’importanza di questo strumento e coscienti che la strategia e la capacità di analisi sono l’elemento che può fare da spartiacque fare di strumento o una macchina bruciaslodi o un generatore di contatti interessati ai tuoi servizi.
Se sei arrivato in fondo al post e riconosci di essere in torto 3 punti su 3, cospargiti il capo di cenere, chiedi venia e scrivimi subito, hai sicuramente bisogno di aiuto.
Scherzi a parte (ma neanche tanto), se questo articolo ti è stato utile o pensi sia utile a chi compie quotidianamente questi errori, condividilo e aiutami a generare la giusta consapevolezza in strumenti che, credimi, possono essere la svolta per la tua attività se usati con strategia, testa e in modo coinvolgente.